Sempre a proposito di Referendum, a
tutti quelli che ultimamente si “indignano” sul web, dandomi consigli su cosa
votare, regalo, metaforicamente, uno specchio da usare per guardarsi dentro
prima di esprimere concetti “usa e getta” o adoperare fotomontaggi di personaggi, più o meno antipatici, come vessilli da sventolare a favore di una
parte politica piuttosto che a un’altra.
In tal senso desidero rammentare
a costoro che anch’io odio la “casta”, i cui mali sono ormai arcinoti, ma mi
indigno anche e soprattutto: quando vedo il dirigente bancario che intasca il
premio di produttività dopo aver ingannato il cliente; mi indigno con chi si
spaccia per invalido quando invece non lo è, col medico che rilascia questi
certificati fasulli, con l’impiegato che risulta al lavoro mentre, invece, fa
la spesa al supermercato, con chi evade e se la prende con chi lo sorprende
urlandogli : “perché non ve la prendete con quelli più grandi di me?”; mi
indigno con chi riceve fondi della comunità falsando carte per averli, sottraendoli
a chi ne ha veramente bisogno, con chi accumula ricchezze in maniera illecita e
li esporta all’estero “perché lo Stato è vessatorio”, col sanitario che ti ha in cura e che,
approfittando della tuo stato di salute, “dimentica” di farti la parcella, con
l’imprenditore che licenzia in Italia ed assume all’estero, col dipendente
pubblico che segna ore di straordinario “immaginarie”; mi indigno col
giornalista che denigra l’avversario del proprio editore per far carriera, con
l’artigiano che viene a casa e pretende il “nero” per riparare qualcosa di
necessario “altrimenti dovrei applicare l’iva e il prezzo salirebbe”; mi
indigno con chi va in pensione simulando malattie riconosciute da commissioni
compiacenti; mi indigno con chi intasca tangenti, con chi si propone “bio” e ti
vende cibo che non lo è, con chi costruisce abusivamente, con chi non fa il
proprio dovere, con chi non paga le bollette da anni e si lamenta di dover
pagare gli arretrati, con gli imprenditori che chiudono ad arte i bilanci in
rosso per non pagare le tasse, con chi assume gli amici degli amici; mi indigno
con chi salta la coda entrando dalla porticina posteriore, con chi si gira dall’altra
parte perché tanto non è un problema suo, con chi dice di essere disoccupato e
invece lavora in nero intascando contributi altrimenti necessari a chi ne ha
realmente bisogno, col professionista che entra in politica per aumentare il
proprio portafoglio clienti, con chi fa lo splendido con il SUV intestato
all’impresa, con chi affitta in nero e si lamenta delle tasse.
Infine, mi indigno con chi lo
specchio che ho “donato” lo usa solo per vedere quanto è narciso.