Qualche
annetto è ormai passato dall’ultima calza appesa al caminetto eppure,
nonostante il nostro essere adulti, quanti di noi, seppur per un solo attimo, non
sognano di ritornare indietro nel tempo e immaginare la Befana che, con la sua
bella scopa, di notte, con le ciabatte rotte e tutto il resto, ci consegna quel
regalo che Babbo Natale aveva dimenticato di recapitare?
Che
poi, a pensarci bene, come fa la Befana a sapere quali sono i regali che mancano
se non può leggere le letterine spedite a Babbo Natale? I casi sono due, o
Babbo Natale ha dei vuoti di memoria (vista l’età può essere) e, come ultima
risorsa, si affida alla Befana per
correggere eventuali dimenticanze (magari scrivendole una letterina sotto forma
di millepro…memorie) oppure, sotto mentite spoglie, la Befana “spia” Babbo
Natale (ecco l’origine del Datagate) e per screditarlo va a trovare quei
bambini ancora incerti o scontenti dei regali natalizi ricevuti portando loro
quei piccoli doni dimenticati in cambio di un sorriso. Boh!
Fatto
sta che, a differenza di Babbo Natale, a me il personaggio della Befana piace
di più. E’ più naif, agisce senza fronzoli e di propria iniziativa (senza
aspettare una lettera). Con una semplice calza riesce a stimolare la fantasia e
soprattutto l’attesa nei bambini, proprio per l’imprevedibilità del dono che
consegna (seppur meno ricco di quello natalizio) e poi... vuoi mettere la
febbrile attesa del suo giudizio sul comportamento avuto durante l’anno?!
Attraverso la consegna di un dono (dolcetto o carbone) esprime una sentenza “inappellabile”
sul tuo essere stato buono o birbante, (anche se poi c’è sempre qualche
birbante che protesta vedendo nella Befana mancanza di imparzialità e magari fumus
persecutionis).
Comunque
sia, visto che scrivere la letterina non serve a niente, mi affido alla
speranza e ad essa mi appello affinché la cara e vecchia Befana riesca a
portarci qualcosa di buono.
Per esempio “sacrifici” a chi fino ad oggi non li ha ancora sfiorati, “silenzio” a chi strilla e sbraita contro l’uno o l’altro e non fa niente per cambiare; ed inoltre un lungo e duraturo viaggio di sola andata verso “quel paese” a chi si affida alle raccomandazioni e agli amici degli amici anche per saltare una semplice coda allo sportello, a chi si arroga il diritto di rappresentarti e decide per te senza degnarsi di interpellarti, a chi passa con il rosso o a chi ti sorpassa a destra strombazzando, a chi decide di sperperare denaro pubblico facendola franca e passando per furbo, a chi si attacca alla “poltrona” e non la molla se non per lasciarla ad un parente o amico, al burocrate che ti costringe ad attese interminabili agli sportelli e a compilare carte e produrre documenti per poter dimostrare a questa o a quella Amministrazione l’errore di un l’avviso di pagamento di una tassa che avevi già pagato un anno prima e, per ultimo, il desiderio di non doverci vedere come "protagonisti" nel bellissimo video che ho inserito in questo post.
Forse chiedo troppo e la calza non è così grande da contenerle tutte, ma le speranze non hanno forma e non hanno peso, sono solo sogni per cui basta che uno solo si realizzi per farmi felice.
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