Dal
Giappone arriva il “Washlet” un water che funge da bidet ma che assolve anche ad
una miriade di altre funzioni. A dire il vero è dal 1980 che gli eredi dei
samurai adottano questo particolare strumento; chi ha avuto la fortuna di
visitare quella nazione ha notato la presenza di questo arredo in quasi tutti
gli alberghi.
Non
si tratta quindi di una novità assoluta ma la sua presenza in Europa, al
momento molto discreta, rischia di stravolgere la nostra quotidianità. La
fantasia degli scienziati dagli occhi a mandorla si è scatenata.
Si
tratta all’apparenza di un normale water al quale però sono stati applicati una
serie di sensori e accessori; una volta entrati in bagno “ci accoglie” alzando dolcemente
il coperchio, e già qui avrei qualcosa da dire, per esempio se volessi entrare
in bagno per lavarmi il viso o per guardarmi allo specchio o per qualsiasi
altro motivo, perché dovrei accogliere l’invito a sedermi sul water? Perché di
invito si tratta o no? Ve lo immaginate
un ospite che soffre di stitichezza che entra nel vostro bagno per lavarsi le
mani? Il poveretto si troverebbe un water che
si apre automaticamente!? Non è carino!! Sembra quasi una presa per il c….(giustappunto)!
Ma
continuiamo ad esplorare questo fantastico strumento. La tavoletta è munita di sensori
che misurano la temperatura dell’ambiente e conseguentemente scelgono il grado
di calore ideale per la seduta, (fresca d’estate e calda d’inverno). Sfiorando
un semplice tasto è possibile diffondere nell’ambiente gradevoli profumi, ascoltare musica o, se preferite,
diffondere suoni stimolanti, (l’infrangersi del mare sulle rocce, il rumore di
un ruscello, il ticchettìo della pioggia).
Ma non finisce qui, ogni particolare esigenza potrà essere memorizzata e personalizzata per ciascun membro della famiglia; grazie a sensibilissimi dispositivi ciascun componente sarà riconosciuto attraverso la misurazione del peso corporeo e, pensate un po’, delle dimensioni del “posteriore”. Come a dire: a ciascun “deretano”… il suo personale “bisogno”.
Ma cosa accade una volta terminata la “seduta”? All’interno della tazza, a pochi centimetri dal nostro posteriore, (la distanza ovviamente viene calcolata automaticamente da un microchip), si materializza, accompagnato da un semplice click, un piccolo braccio mobile con un terminale munito di una serie di ugelli direzionabili che, indirizzando il flusso dell’acqua nelle giuste “zone”, garantisce la nostra igiene intima. Naturalmente è possibile scegliere sia la temperatura che la modalità di uscita dell’acqua: potente, oscillante o massaggiante, a seconda dei gusti e poi, (e qui viene il bello) sempre stando seduti, un gradevole flusso d’aria, con annessa profumazione a scelta, provvederà ad asciugarci, mandando così in pensione la vecchia e cara carta igienica.
Ma non finisce qui, ogni particolare esigenza potrà essere memorizzata e personalizzata per ciascun membro della famiglia; grazie a sensibilissimi dispositivi ciascun componente sarà riconosciuto attraverso la misurazione del peso corporeo e, pensate un po’, delle dimensioni del “posteriore”. Come a dire: a ciascun “deretano”… il suo personale “bisogno”.
Ma cosa accade una volta terminata la “seduta”? All’interno della tazza, a pochi centimetri dal nostro posteriore, (la distanza ovviamente viene calcolata automaticamente da un microchip), si materializza, accompagnato da un semplice click, un piccolo braccio mobile con un terminale munito di una serie di ugelli direzionabili che, indirizzando il flusso dell’acqua nelle giuste “zone”, garantisce la nostra igiene intima. Naturalmente è possibile scegliere sia la temperatura che la modalità di uscita dell’acqua: potente, oscillante o massaggiante, a seconda dei gusti e poi, (e qui viene il bello) sempre stando seduti, un gradevole flusso d’aria, con annessa profumazione a scelta, provvederà ad asciugarci, mandando così in pensione la vecchia e cara carta igienica.
A
questo punto, con il sederino asciutto e profumato, ci si può alzare e
affrontare la giornata. Ma non è finita qui perché, appena usciti dal bagno, il
coperchio del Washlet si chiude
dolcemente attivando l’ultimo meccanismo infernale : il “Tornado Flush” un
sistema innovativo (ma guarda un po’!) che utilizzando un terzo della quantità
d’acqua normalmente usata dai comuni water, attraverso ulteriori ugelli, dotati
al proprio interno di speciali alette, creano potenti flussi di acqua capaci di
formare una serie di turbinii sulle pareti provvedendo così alla pulizia e
all’igienizzazione del water.
Personalmente
alcune cose mi lasciano perplesso, una su tutte, ma se volessi fare la pipì
cosa succederebbe?
Ricordate
quando da piccoli immaginavamo il futuro? Si pensava alle auto volanti, al
teletrasporto, ad astronavi capaci di oltrepassare la barriera del tempo … chi
poteva immaginare il water come uno simboli della tecnologia innovativa. Adesso
ci siamo, il futuro è oggi, scordiamoci l’espressione “vado a fare la popò”
adesso si dice “vado ad esternalizzare il superfluo interno”, la semantica se
ne farà una ragione.
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