“Sono un automobilista, ed in quanto tale sono perennemente incazzato come
una bestia”, esordisce così il comico milanese Joele Dix quando interpreta, con
tanto di occhiali e abito scuri, il personaggio del cittadino schiavo
dell’auto.
Prendo spunto dal comico
perché anch’io, come lui, essendo un automobilista “cronico”, sono
costretto ad ingoiare rospi quando vedo comportamenti ineducati da parte
di altri conducenti.
Certo non sono esente da
colpe. Quanti di noi non hanno mai alzato il braccio a mo’ d’ombrello o il dito
medio (per non dire altro), quando, fermo al semaforo rosso, chi ti segue si
attacca al clacson appena scatta il verde? Non è certo un esempio di bon ton ma quando ti scappa… scappa!!
In genere tendiamo a
giustificare i nostri comportamenti perché “conseguenti” a condotte di altri altrettanto
scorretti (e così siamo a posto con la coscienza) ma si sa che è sbagliato. Mi
limito tuttavia a questo semplice episodio, anche se ce ne sarebbero tanti
altri da elencare.
In questa sede desidero invece
spostare l’attenzione su un altro aspetto, più precisamente su una vettura: il SUV, acronimo di Sport Utility Vehicle (Veicolo Utilitario
Sportivo) e, soprattutto, sul comportamento di “alcuni”
automobilisti che lo guidano.
Il mezzo del
quale voglio occuparmi è quello della categoria “maxi” (maxi
altezza, maxi pesantezza, maxi eleganza, maxi lunghezza) quello, per intenderci
appartenente
alla categoria di veicoli “dall'assetto
rialzato e tendenzialmente a trazione integrale” (questa è la definizione
che si trova su internet).
In soldoni è un
fuoristrada mostruosamente grande, enormemente pesante e moderatamente inquinante
(rispetto alle normali auto) che negli ultimi anni presenzia le nostre strade occupando
posteggi e invadendo carreggiate.
Ma quanti sono? Si
stima 1/6 del totale del parco auto circolante, ma il dato è del tutto empirico,
(alla faccia della crisi direbbe più di un qualcuno).
Ora mi chiedo, a cosa
serve un mastodonte del genere? Perché tra le tante auto in commercio si
sceglie un SUV? Le risposte sono varie, anche se con un comune denominatore:
perché abito in
campagna/montagna e quindi ho bisogno di un auto che mi permetta di raggiungere
sterrati o pendenze impossibili pur non trascurando l’eleganza e la bellezza
del mezzo;
perché avendo un
attività economica ho bisogno di un’auto che mi permetta di trasportare
materiale ingombrante e di “scaricare” costi di mantenimento dal reddito, pur
non trascurando l’eleganza e la bellezza del mezzo;
perché avendo una
squadra di calcio/basket/pallavolo/nuoto ho bisogno di avere più sedili da
sfruttare per il trasporto nei vari campi di gioco, pur non trascurando l’eleganza e
la bellezza del mezzo;
perché ho 5 figli
maschi e 4 femmine, due suoceri e un marito e quindi devo fare giornalmente una
grossa spesa, per cui per andare al supermercato mi conviene avere un SUV, pur
non trascurando l’eleganza e la bellezza del mezzo;
perché sono talmente
bravo che ogni mattina mi assumo l’impegno di accompagnare tutti i bambini del
mio condominio e di quelli vicini a scuola/asilo, pur non trascurando l’eleganza e la bellezza del mezzo;
Tradotto significa
che, per i pochi che possono permetterselo, ogni scusa è buona per giustificarne
l’acquisto. In questo particolare momento possederlo significa “apparire”, far parte di una “elite”, distinguersi dalla massa.
Ma quanto è grande un
maxi S.U.V. ? Tanto, direi troppo!
Di solito la distanza
tra uno specchietto anteriore e l’altro si aggira sui 2 metri, ma ne esistono
altri di misura superiore, mentre la lunghezza varia tra i 4.80 e i 5 mt.
Per il Codice della
Strada le carreggiate dovrebbero avere una larghezza tra i 3,25 e i 3,75 mt.
Ora, volendo fare un semplice
calcolo 3,75 mt – 2 mt = 1,75 mt.
Significa che abbiamo
soltanto 1,75 mt di spazio a disposizione; sufficiente direte voi, si rispondo
io, ma se fossimo in una strada a scorrimento veloce!
Nel nostro caso
stiamo ragionando sulle strade di città e quindi dobbiamo anche calcolare lo
spazio riservato ai posteggi (0,70 - 1,0 mt circa). Si ritorna quindi alla
grandezza dei SUV, ricordate quanto è largo?
Circa due metri.
Cosa succede quindi
quando un SUV percorre una carreggiata e al suo fianco ne sono posteggiati
altri?
Si invade
“leggermente” la corsia opposta, che, guarda caso, ha lo stesso problema di
quella che stiamo esaminando.
Conclusione!! Code,
attese per le precedenze (passo io prima
o passi tu?), concerti di clacson ed epiteti irriferibili.
Vogliamo parlare poi
del posteggio fai da te? (non avete mai visto un SUV in seconda o terza fila?) o
peggio ancora sul marciapiedi? (d’altronde, viste le dimensioni, questi mostri
possono parcheggiare anche su banchine alte dove una normale autovettura non
potrebbe farlo).
Insomma con l’avvento
del SUV è cambiato il modo di raffrontarsi sulla strada.
Perfino le posture
degli automobilisti sono cambiate, vi è mai capitato di trovarvi incolonnati in
strada?
Di solito, il comune
automobilista, esegue una leggera torsione a sinistra e tira fuori la testa dal
finestrino per cercare di vedere la causa del blocco, o quanto meno allunga il
collo verso l’alto per cercare di “distendere” il proprio campo visivo (ma perché siamo fermi?)
Oggi questo non è
possibile, il più delle volte si è costretti a stare inchiodati al proprio
posto, anche perché chi ti sta davanti è uno di questi SUV, che ti mostra il
suo maxi posteriore di metallo impedendoti qualsiasi percezione visiva.
In compenso, se non
sei da solo, si ha più tempo per socializzare, si comincia ad ipotizzare quello
che sta succedendo, si intavola una discussione sul traffico (secondo te è un incidente o cosa? secondo me
è un semaforo! ma no è quella rotatoria che hanno costruito)” e giù ad
intavolare dibattiti sul perché di questa colonna.
Certamente non può
esserti d’aiuto il tuo vicino d’auto, anch’egli incolonnato, perché ti accorgi,
come se non bastasse, che anche lui è proprietario di un SUV e in questo caso
tutto cambia.
Di solito si tira giù
il finestrino e con un semplice cenno si chiede, “lei sa perché siamo fermi?” nell’esempio questo è inattuabile… e già….
perché il tuo sedile, caro automobilista “normale” non è all’altezza del sedile di un SUV, oggi
hai accanto una enorme portiera di acciaio e per farti notare devi sporgerti
dal finestrino, allungare verso l’alto il tuo braccio e contemporaneamente agitare
la manina nella speranza che il “suvista” (si dice così?) da lassù ti noti, ed
è a questo punto che subentra in te una sorta di complesso di inferiorità e
allora desisti.
E te ne stai lì,
incolonnato, con le tue ipotesi e i tuoi perché e con pazienza aspetti di
uscire da questo incubo claustrofobico finché, quando finalmente si giunge alla
fine, ti accorgi che la colonna non è altro che la conseguenza di un posteggio
in terza fila di un SUV il cui proprietario/a aspetta l’uscita di scuola della
sua bambina/o.
Il problema non è il
S.U.V. ma chi lo guida, o almeno alcuni di essi. Chiaramente non siamo abituati
alla loro grandezza, soprattutto se rapportata alle nostre città, evidentemente
impreparate rispetto a quelle americane o australiane.
Certo non sono le
misure drastiche che si sentono in giro - circolazione limitata a determinate
ore, targhe alterne o cose del genere - a poter cambiare questo “maxi” andazzo,
si rischierebbe una vera e propria discriminazione, e poi si darebbe il là ai
quei pochi che giustificherebbero queste soluzioni come originate dall’invidia
di non poter guidare un SUV.
Tuttavia non farebbe
male introdurre nuove regole, magari inserire l’obbligo di dimostrare di possedere
o avere a disposizione un garage o posto auto ad hoc prima di poter acquistare
un S.U.V. e nel contempo sostenere un esame di guida “obbligatorio” per i neo “suvisti”;
oltre a renderli consapevoli delle misure e delle distanze da osservare rispetto
alle normali auto potrebbe renderli consci del mostro che hanno tra le mani e magari
a insegnar loro come comportarsi senza creare disagio agli altri.
Ops!!! Ma anche
questa è discriminazione…forse anch’io sono invidioso oppure, semplicemente, essendo un automobilista sono perennemente incazzato
come una bestia!!