Carissimi tutti, rileggendo il
post “Olio e parassiti” pubblicato qualche giorno fa, mi è successa una cosa
strana; ho notato l’esistenza di una sorta di parallelismo tra i fatti in esso
narrati e il nostro vivere quotidiano, quasi un déjà vu. Preso dalla curiosità
ho cercato di capirne l’origine e allora leggendo e rileggendo con attenzione sono
riuscito a carpire quel “quid” che mi sfuggiva. E’ bastato soltanto cambiare
gli attori del racconto. Permettetemi quindi di riproporvi il post “Olio e
Parassiti” leggermente riveduto……e corretto. Il resto lo capirete anche voi.
Uno dei baluardi del nostro apparato
politico-amministrativo, la nostra Nazione, è a forte rischio. Non bastassero
le grigie notizie che la crisi economica interna ed europea ci propina
giornalmente, ecco che arriva uno scossone dai nostri territori che potrebbe,
potenzialmente, mettere in ginocchio il sistema Italia e tutto l’apparato
produttivo che vi gravita attorno.
Sembra che una coppia di
batteri killer, altamente contagiosi, la “provincia
fastidiosa” e la “regione esosa”,
abbiano intaccato alcuni territori della
nostra rinomata terra, conosciuta in tutto il mondo per i suoi magnifici
prodotti e la sua operosità.
Le conseguenze sono
drammatiche: il connubio simbiotico tra la “regione
esosa” e la “provincia fastidiosa”,
attraverso un curioso sistema chimico, chiamato in gergo “palleggiamento di
competenze”, è capace di sviluppare
bacilli, chiamati “laccioli burocratici”, che riescono ad impedire il
normale funzionamento del nostro mondo imprenditoriale.
Gli studi hanno rilevato che
gran parte delle risorse (in gergo scientifico linfa civitatis e pecunia europeis ) ad esse destinate, vengono in
realtà deviate da questi “batteri” che, subdolamente, simulano ipotetiche coperture
di costi, genericamente chiamati “di funzionamento”. In realtà parte di essi
sono assorbiti dai bisogni personali di agenti patogeni, presenti in entrambi i
batteri che, come loschi figuri, si annidano in consigli di amministrazione di enti,
istituti bancari o in società più o meno inutili creati “ad hoc”, con
conseguenze pesanti per le casse dei cittadini dimoranti in quel territorio.
Ciò che resta, ed è questa
la drammaticità della situazione, è un ammasso di interessi privati, un “blob”
infestante il cui comportamento, alcune volte, è oggetto di emulazione da parte
di porzioni di territori con essi confinanti creando pandemie gravissime
(famosa è l’epidemia egoistorum).
Conclusione: se tutta la Nazione
dovesse essere contagiata da questi batteri, il primo sintomo sarebbe la scarsa
irrorazione di risorse, con conseguente anemia di servizi, stipendi, pensioni e
assistenza (per la cronaca ci siamo quasi).
Non sono ben chiare le
“origini” di questa malattia, alcuni la fanno risalire al periodo post bellico,
altri ai tempi relativamente recenti della prima repubblica, ma per quanto
riguarda la “causa” i sospetti sembrano convergere verso “alcuni” parassiti che
si nutrono di clientelismo politico e
affaristico. Questi, comportandosi come vettori, iniettano nel sistema paese, occupando
poltrone e cariche più o meno pubbliche, il batterio della corruzione, della
truffa e del peculato provocando il repentino depauperamento delle risorse ed una diffusa evasione fiscale.
Ora che queste “malattie”
sono sempre più evidenti e le notizie cominciano a circolare, si spera che le
coscienze dei cittadini onesti, debitamente allarmate, pongano fine e in fretta
a questa epidemia di individualismo sfrenato introducendo i giusti anticorpi. Come?
Cominciando dalla scuola, ad esempio, reintroducendo un ciclo obbligatorio - dalle elementari alle superiori - di educazione civica, materia ormai persa nei
meandri delle innumerevoli “riforme”, dandole però un importanza “primaria” al
pari di materie quali l’italiano o la matematica.
Sarebbe un segnale
intelligente e di lungo respiro, un seme da far fruttare nei comportamenti
delle generazioni future. Non facimmo ammuina!!!
Visti i tempi, ogni
riferimento a persone o associazioni è puramente accidentale.
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