Sovraffollamento, diritti calpestati,
indulti, amnistie, basta “evado” in Svezia. Potrebbe essere questa l’idea dei
nostri carcerati. Eppure un fondo di verità esiste. Pare, si dice, sembra, si
vocifera che in uno Stato europeo, la Svezia, ci sia penuria di carcerati.
La notizia è stata ripresa da tutti i
giornali. Il motivo? Non è ben chiaro al momento. Certo possiamo escludere a
priori l’inefficienza dei penitenziari. Già chiamarli così è un delitto, avete
presente una stanza di 30 mq con un posto letto, la doccia, il bagnetto, la
libreria, l’armadietto, una finestra che dà sul verde che fa da contorno ad una
scrivania, la tv e l’aria condizionata? A vederle sembrano quelle camerette che
occupano gli spazi espositivi di quel noto mobilificio nordico, eppure sono le
celle a disposizione dei detenuti scandinavi. Quindi escludiamo il motivo
logistico .
Vediamo allora come si vive all’interno di
questi pseudo penitenziari. Anche qui sorprese! Il detenuto è coinvolto in maniera
diretta in attività sociali e didattiche, ha a disposizione biblioteche, corsi
di formazione lavoro, campi sportivi e specialmente tanto ma tanto spazio. Escludiamo
quindi la mancanza di forme educative e di riabilitazione.
Allora forse il motivo dovremmo cercarlo a
monte, magari nella tendenza dei giudici ad assegnare pene più miti per reati
di lieve entità sociale ed in una contestuale politica di investimenti di risorse dedicata alla prevenzione dei crimini attraverso un
“vero” controllo sistematico del territorio.
Fatto sta che, mentre il nostro Ministro di
Giustizia, a Strasburgo, per dare esecuzione alla sentenza della Corte dei
diritti dell'uomo, che ha condannato l'Italia per trattamenti inumani e
degradanti, propone “lo sconto della
pena”, una proposta secondo la quale i detenuti che hanno sofferto una
carcerazione inumana e degradante a causa del sovraffollamento potranno avere
uno "sconto" sulla durata della loro condanna, proporzionale al
periodo sofferto, in Svezia, a malincuore, si annunciano le chiusure di 4
penitenziari e di una struttura di recupero per mancanza di detenuti.
Vabbè che
l’erba del vicino è sempre la più verde ma…. questo è troppo!!!!
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