giovedì 19 dicembre 2013

APPELLO PER LE FAMIGLIE ITALIANE BLOCCATE IN CONGO

Riporto molto volentieri l'accorato appello di Paola Strocchio dell'Ufficio Stampa Cifa Onlus estratto dal sito Mammeonline riguardante le famiglie adottive italiane bloccate in Congo.
adozioni_congo.jpg

 
Ministro dell'integrazione Kyenge, Ministro degli Affari Esteri Bonino, : Per favore, agite per le famiglie adottive italiane bloccate in Congo 
http://www.avaaz.org/it/petition/Ministro_dellintegrazione_Kyenge_Ministro_degli_Affari_Esteri_Bonino_Per_favore_agite_per_le_famiglie_adottive_italiane_/?copy


Famiglie adottive bloccate in Congo: il Governo si mobiliti, subito
Non me ne capacito. Sono queste le quattro – fastidiose quanto inutili – parole che mi rimbalzano in testa da un po’. Da quando, per essere precisi, ho iniziato a seguire le vicende di alcune famiglie bloccate in Congo con i loro figli.
Da sempre sono profondamente convinta di come, nelle situazioni di emergenza, conti poco capire di chi è la colpa ma importi soprattutto risolvere il problema. E senza ombra di dubbio quella che stanno vivendo queste famiglie è sicuramente una situazione di emergenza estrema.
I fatti sono noti: a fine settembre le autorità congolesi hanno disposto il blocco delle adozioni, salvo poi permettere alle coppie che già avevano completato la “pratica documentazione” di concludere il loro iter adottivo.
Una concessione che però, per il momento, non ha avuto il suo corrispettivo nella realtà, perché ancora parecchie famiglie sono in Congo. E non in vacanza, per la cronaca. Vivono in situazioni difficili, con farmaci che mancano e acqua che latita. E nel frattempo attendono speranzose che arrivino i permessi di uscita dal Paese per i loro bambini (anche se qualcuno si ostina a chiamarli “minori”, quasi a voler sminuire i veri protagonisti di questa cosa meravigliosa che è l’adozione, il diritto di ogni bambino ad avere una famiglia).
Fa indubbiamente piacere che – come recita il comunicato apparso sul sito della Cai - l’ufficio della ministra Kyenge si mantenga “in contatto stretto con la Farnesina per esplorare ogni possibile azione che possa spingere il Governo di Kinshasa a dare seguito alle assicurazioni fornite alla ministra, ponendo così fine alla estenuante attesa delle famiglie e dando finalmente soddisfazione al loro desiderio di poter dare il calore di una famiglia a bambini che non hanno avuto la fortuna di averne una propria».
Ma è evidente che questo non basta. Non abbiamo la bacchetta magica né poteri straordinari, ma dobbiamo mobilitarci tutti insieme perché si arrivi all’epilogo – felice – di questa vicenda che ha del surreale. Perché è semplicemente inaccettabile che una famiglia – perché quelle di cui stiamo parlando, ricordiamolo ancora una volta, sono FAMIGLIE a tutti gli effetti – non possano uscire dal Congo per raggiungere l’Italia, il loro Paese.
E quindi, oltre a esprimere solidarietà incondizionata verso chi sta vivendo in prima persona quest’esperienza difficile, ci uniamo per chiedere al Governo italiano un intervento immediato e sollecito per portare a casa queste nuove famiglie. In fretta. Anzi, subito.
Paola Strocchio (Robiola)
Ufficio Stampa Cifa Onlus (e mamma adottiva)

Comunicato stampa Mammeonline del 9/12/2013 http://www.mammeonline.net/content/comunicato-stampa-vogliamo-che-le-famiglie-italiane-adottive-congo-possano-tornare-casa-coi-

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26 Italian Adoptive Families Halted in Congo
In January 2011, the European Parliament resolution on international adoption in the European Union was signed by all its Members.
At the end of September 2013, the Democratic Republic of the Congo closed its international adoption procedures', declaring that only those families who had already set up an adoption were allowed to proceed with it. Despite this, when these families went to DRC to finally bring their children home, their adoption's procedures were stopped by the government, and they have been living in the most threatening conditions for the past 3 weeks with no water, no medical assistance, and their Malaria coverage about to expire. Moreover, some of them have lost their job, due to their extended (forced) absence from work, some others have other children waiting for them at home, and someone among them is in need of life-saving medications which are impossible to find in Congo.
Despite signing the Resolution in 2011, The Italian Government, and its Minister for Foreign Affairs, have been astonishingly silent to this cry for help, sending out few notes regarding an unspecified “interest” in the matter and lately offering these families to abandon their adoptive children and come back to Italy.
Therefore the Italian government is twice as guilty, for neglecting its own citizens today, and for not protecting children who are just a step away from being its future ones.
Mammeonline.net is an Italian web community of mothers and mothers to be, a great help for many adoptive families, and is trying to call for help, as the most of our media are either unaware of it, or lacking to give the situation the attention it deserves.
What we need is to draw all attentions on the subject and to get the Italian government, maybe after a call by the European Parliament, to do some concrete action.
Thank you all!
Comunicato stampa Mammeonline del 9/12/2013 http://www.mammeonline.net/content/comunicato-stampa-vogliamo-che-le-famiglie-italiane-adottive-congo-possano-tornare-casa-coi-


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