sabato 2 novembre 2013

Oggi sposi. Basta 1 secondo per dire “si” ma 15 anni per dire “basta”!



La notizia era nell’aria da tempo, ora c’è anche la conferma che arriva dall’Inghilterra: circa 180 coppie italiane, che si sono rivolte al Tribunale del Regno Unito per poter annullare il loro matrimonio, rischiano di vedersi invalidare il loro divorzio.

Contro le lungaggini burocratiche italiane, che comportano, in media, 3 anni di attesa e notevoli dispendi di denaro, alcune coppie di nostri compatrioti hanno deciso di intraprendere una “corsia preferenziale” rispetto al nomale iter nazionale (cui sono costretti a sottoporsi tutti i normali cittadini che hanno lo stesso problema). Approfittando della legislazione U.E., che riconosce il divorzio ottenuto in un qualsiasi Paese europeo, si sono rivolti ad alcune agenzie specializzate che, con un piccolo stratagemma, permettono di ottenere una residenza fittizia in modo da poter essere giudicati dal Tribunale inglese. 

Conclusione: 180 mariti e 180 mogli avevano dichiarato la stessa residenza: la cittadina di Maidenhead,  nello Berkshire,  in High Street (una sorta di ”Little Italy”  inglese sotto forma di casella postale).
L’avvocato della Corona ha quindi avanzato richiesta di annullamento di “disunione” per queste coppie in quanto viziate dall’aver fornito  dichiarazioni di residenze infedeli.

Cosa succederà ora? Si passerà dalle unioni di fatto alle famiglie rifatte? Ciao Cara ti ricordi di me? Ho deciso di ritornare con la mia nuova compagna ma nel frattempo ho anche due bambini e tu come stai? Io bene, pensa anche io ho due bambini!! Fantastico potremo avere un sacco di detrazioni con il 730 !!!

Certo non si arriverà a questi punti ma la storia si ripete sempre, invece di affrontarli i problemi (si sono fatte battaglie per le coppie di fatto perché non si affronta il problema allo stesso modo?) li evitiamo; siamo abituati all’inganno, al sotterfugio, alla scappatoia comunque e dovunque. E’ nel nostro DNA di italiani. Dai capitali esportati sfruttando le banconote da 500 euro nei calzini, al rifornimento degli Yacth in acque internazionali per sfuggire alle accise, dai paradisi fiscali alle scatole cinesi dei grandi Gruppi societari, dalla creazione della “Bad Company” dell’Alitalia a carico noi italiani (sennò che compagnia di bandiera sarebbe?), alle lauree facili rilasciate in Albania. D’altronde qual è il motto dei furbi? varata la legge trovato l’inganno.

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